Pochi giorni dopo l’inaugurazione della Funicolare che collegava la città di Varese con la sua Montagna, apriva i battenti il Ristorante Belvedere eretto sulla vetta del Monte Tre Croci
Il 30 aprile 1911, esattamente centonove anni fa, pochi giorni dopo l’inaugurazione della Funicolare che collegava la città di Varese con la sua Montagna, apriva i battenti il Ristorante “Belvedere” eretto sulla vetta del Monte Tre Croci in un punto dove anni prima esisteva un noto rifugio per cacciatori, “Il Ciotti”.
La struttura ricettiva fu pensata proprio per soddisfare le esigenze degli utenti del moderno mezzo di trasporto che portava i turisti dalla città alla vetta del Campo dei Fiori.
L’edificio, realizzato dalla Società Grandi Alberghi Varesini su disegno dell’Architetto Sommaruga secondo i dettami della Belle Epoque, fu preceduto dal piccolo ristorante Paradiso, il cui punto di attrazione oltre allo spettacolare panorama, era l’esposizione dei reperti trovati in una grande grotta carsica profonda 250 metri situata a breve distanza dal locale.
Nella pagina Facebook del Fai – Fondo per l’ambiente Italiano – si trova la descrizione del progetto: “Il progetto prevede due scaloni simmetrici che si congiungono in un grande loggiato, caratterizzato da una volta in laterizio anticipatrice di quella che da lì a poco si sarebbe realizzata per il Grand Hotel Campo dei Fiori. Il ristorante sembra aggrappato alla montagna grazie a due grandi contrafforti in pietra che sorreggono le sale del livello superiore. L’alternanza per fasce orizzontali dei materiali di finitura e la tripartizione delle forme, caratteristiche tipiche dell’architettura sommarughiana, accompagnano splendidi ferri battuti che si snodano lungo le scale interne dell’edificio e decorazioni a carattere floreale realizzate in cemento plastico lungo i prospetti. L’edificio si sviluppa su tre livelli, il principale dei quali ospita la famosa sala da pranzo panoramica da cui il ristorante prende il nome, caratterizzata da una parete curva finestrata che consente di spaziare con lo sguardo dalla Valganna fino al Lago di Varese”.
Di seguito, un estratto dell’articolo pubblicato in occasione dell’inaugurazione del ristorante Belvedere, che merita di essere riportato per la delicata descrizione dei particolari decorativi:
“…l’arte vi ha sparso decorazioni semplici, ma graziose: una sfarzosa illuminazione si sprigiona dai ricchissimi lampadari; fiori dovunque allietano la vista, e per lo stomaco è riservato il conforto di una cucina che è tutto quanto si può immaginare di più nuovo e di una cantina che è tutto quanto si può immaginare di più vecchio…”
(Cronaca Prealpina – 30 aprile 1911)
Il Ristorante fece parte poi del complesso del Grand Hotel Campo dei Fiori, sempre disegnato dalla mente geniale del liberty Sommaruga.
Le ben note vicende dell’abbandono di tutto il complesso ricettivo del Campo dei Fiori e la mancanza della tenuta turistica indirizzata ai quei luoghi, causarono la chiusura definitiva del ristorante nel 1968.